Il marketing per il territorio
Il marketing per il territorio per progettare dei corsi/percorsi di studio di turismo sostenibile. Desidero partire da un progetto già concluso che ci ha dato molte soddisfazioni
In questo caso il percorso è stato abbastanza lungo (un centinaio di ore in totale) che sono state suddivise tra più moduli formativi. Le fasi sono state le seguenti:
- Nella prima fase abbiamo conosciuto e analizzato in dettaglio il territorio. Siamo partiti dai fiumi Sile e Marzenego per arrivare fino alla laguna
- Nelle fasi successive abbiamo lavorato con le attività produttive dell’area, elaborando, tra gli altri, i modelli Personas e il Business Model Canvas
- Abbiamo preso in esame le varie certificazioni adatte per strutture ricettive e per il comparto turistico.
- Da ultimo abbiamo elaborato quello che abbiamo chiamato racconto digitale del territorio di cui potete vedere i video finali qui. I video sono il risultato finale di tutto il lavoro precedente, ci tengo a sottolinearlo!
Il territorio preso in esame
I fiumi presi in esame sono, per così dire, dei fiumi minori ma hanno una grande importanza per il Veneto.
Le vie d’acqua e la laguna fanno parte delle peculiarità del nostro territorio. L’acqua fa parte della vita e, anche, di fasi di distruzione. Sì, anche di distruzione, se pensiamo alla portata dell’ultima acqua alta di novembre 2019. Quella mareggiata ha reso più che mai evidente come sia in atto un grande e pericoloso cambiamento e che parlare di sostenibilità sia ormai un “atto dovuto e necessario”. Una sostenibilità che deve necessariamente passare anche attraverso il turismo sostenibile e a un buon marketing del territorio, che non voglio chiamare green per non scadere nel “greenwashing” visto che non è il nostro caso…
Accanto a fiumi impetuosi come il Piave (o la Piave, come dicono alcuni) l’Adige (solo per citare un paio di esempi) vi sono fiumi meno conosciuti ma con paesaggi e territori che vanno scoperti. Fiumi di risorgiva come il Sile, circondato da un parco e da oasi- famosa l’ Oasi di Cervara con le cicogne -, e costeggiato da piste ciclabili che raggiungono anche luoghi poco conosciuti tra cui i “Fontanassi”, le sorgenti, anzi le polle risorgive, da cui nasce il Sile.
Oppure il Marzenego, anch’esso fiume di risorgiva che bagna i comuni di Loreggia, Piombino Dese, Trebaseleghe, Massanzago, Noale, Salzano e Martellago.
A Martellago si può trovare il bel Parco ai Laghetti, sorto dove un tempo si trovavano delle cave di sabbia.
Questi due fiumi, come altri delle campagne venete, si snodano in paesaggi di campagna e piccoli boschi dove anche la nebbia (lo so, questa cosa della nebbia la dico sempre, ma a me piace…) ha un suo fascino. Fiumi e territori adatti perciò a un turismo lento in ogni stagione.
Dalla campagna alla laguna
La laguna merita un capitolo a sé nel racconto del territorio. In molti si concentrano sui canali della sola Venezia ma se ci si scosta di poco, in parti accessibili anche in bici come Lio Piccolo e Lio Grande, si può godere ancora di una natura incontaminata dove uccelli come il Cavaliere d’Italia possono essere fotografati con facilità
Importante sottolineare che per tratti di queste aree, oltre che di turismo lento possiamo parlare di turismo inclusivo. I percorsi, con ghiaino o asfaltati, oppure con pavimentazioni in legno o terra battuta, sono adatti a essere percorsi anche da disabili in carrozzina. Con questa tematica si potrebbe aprire un corso sul turismo inclusivo.
Le potenzialità per progettare in chiave sostenibile nuovi percorsi di studio turistici sono molte. Se vi va di parlarne con noi contattateci